Il progetto ha lo scopo di creare e sviluppare il raggruppamento e completamento della filiera florovivaistica toscana di qualità, mettendo le basi per la nascita di uno tra i più importanti poli di produzione agricola italiano formato da imprenditori agricoli.
FLOR.TE.MA. È l’acronimo dei tre principali produttori che per la prima volta in assoluto uniscono le forze per un lungimirante programma di sviluppo in grado di fare sistema ed esportare l’eccellenza della produzione florovivaistica toscana su tutto il mercato italiano e fuori da confini nazionali. Un modello a cui potranno aderire tutti i produttori regionali che vorranno portare avanti un’agricoltura sostenibile.
Grazie alla sinergia tra FLORamiata, Giorgio TEsi Group e Luca MAffucci si uniranno i distretti florovivaistici toscani, creando un sistema regionale integrato, lavorando per una migliore sostenibilità ambientale di processo e di prodotto, potenziando la capacità di commercializzazione per aumentarne la quota di mercato e conseguentemente il valore aggiunto della filiera generando vantaggi per tutti gli agricoltori aderenti, sia in maniera diretta che indiretta.
Il florovivaismo toscano potrà così contare su un paniere di produzione agricola in grado di completare la filiera stessa: un unico interlocutore in grado di produrre, trasformare, commercializzare e consegnare in ogni paese dalla piantina all’albero, da interno e da esterno, dalla piante in vaso, da fiore o verde, fino agli alberi da giardino; simboli e patrimonio culturale del “giardino italiano” famoso e riconoscibile in tutto il mondo.
Il programma prevede interventi volti al miglioramento e all’introduzione di innovazioni tecnologiche nelle fasi di produzione, trasformazione e commercializzazione per ottimizzare i costi e migliorare la qualità del prodotto finito, per sviluppare un nuovo modello florovivaistico integrato bioeconomico, biosostenbile in cui si promuove il trasferimento della conoscenza e dell’innovazione in agricoltura; a questi interventi si sommano e integrano sistemi di economia circolare, in grado di eliminare i rifiuti di produzione e di trasformarli in preziosi componenti naturali per la produzione di compost o humus di lombrico utilizzando impianti non energivori, reimmettendo il prodotto nelle produzioni florovivaistiche, riducendo così l’apporto di prodotti chimici, di CO2, la salvaguardia dell’ambiente stesso, con il conseguente lavoro verso una mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, miglior uso delle risorse naturali e riduzione dei combustibili fossili, tutela della biodiversità e del paesaggio.
In maniera sintetica, i principali e più significativi sviluppi, benefici e ricadute del progetto:
INNOVAZIONE ORGANIZZATIVA: raggruppare con il programma di filiera i principali distretti (Versilia, Pistoia, Amiata) ed i leader toscani del settore (fiori, piante verdi, piante da esterno), in grado di produrre, trasformare e commercializzare tutto il prodotto florovivaistico (dal vaso all’albero). Questo elemento è innovativo rispetto alla situazione ordinaria toscana, in cui sono presenti più distretti non comunicanti tra loro e, a loro volta, al loro interno formati da aziende agricole di piccole dimensioni, con problemi di ricambio generazionale, non propensi alle innovazioni, al lavoro in sistemi di rete o raggruppamento, con forte connotazione al “campanilismo” territoriale, senza pertanto riuscire a trovare economie di scala in tutte le fasi della produzione, commercializzazione e trasformazione.
SVILUPPO POTENZIALITA’ DELLA FILIERA: realizzazione di economie di scala; offrire sul mercato un unico luogo di interlocuzione in grado di offrire la gamma completa del florovivaismo (dalla pianta in vaso fino all’albero); sviluppo sistemi di efficienza logistica operativa integrata ad uno sviluppo della rete commerciale sui mercati esteri; maggiore penetrazione sul mercato florovivaistico.
INNOVAZIONE E TRASFERIMENTO TECNOLOGICO: attraverso la misura 16.2 sarà realizzato un prototipo di braccio robotico per la riproduzione per talee delle piante madri toscane e non solo, in ambienti controllati e laboratori specializzati, in grado anche di riprodurre varietà toscane, italiane, necessari per la salvaguardia dell’ambiente.
Iniziativa finanziata dalla sottomisura 1.2 nell’ambito del bando PIF AGRO 2017 del Programma di Sviluppo Rurale 2014 – 2020 della Regione Toscana (fondi FEASR)